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L'orso

by L'orso

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1. OTTOBRE COME SETTEMBRE (M. Barro) Ottobre è come settembre e non ne usciamo più dalla porta di casa mia chiusa a chiave da te che mi chiedi indicazioni per uscire di corsa dal palazzo in fiamme, senza passare dal via. I servizi in sciopero mentre mi opero al cuore a che ora apre il Rocket che possiam star lì fuori seduti a parlare? io ti riempio il bicchiere, tu ti riempi la bocca di frasi di dovere per farmi il piacere di farmi parlare per farmi stare bene. E' arrivata l'alba amore mio, andiamocene via da qui ti prego riprenditi, qui non passano taxi dobbiamo fare chilometri per andarcene via da qui ti prego amore riprenditi. Ti ho affittato un rene, rimandamelo indietro nel tempo parliamo per ore di cose che a stento in me trovano un senso di tutti gli amori che hai avuto, di tutti quelli che hai voluto di quelli con cui hai scopato e goduto, che infondo ti è piaciuto. I marciapiedi di settembre che si trascina come un cancro in un ottobre bilancia che pare non mantenga più promesse o quant'altro e se ancora nevica, nei tuoi deserti d'alcool le fermate dei tram che ci si assalgono, ci fanno assalire dal panico. E' arrivata l'alba amore mio, andiamocene via da qui ti prego riprenditi, qui non passano taxi dobbiamo fare chilometri per andarcene via da qui ti prego amore riprenditi, ti prego amore riprenditi.
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02. Tornando a casa (M. Barro) Mi hai insegnato che Tuttosport ha titoli fantastici e contenuti discutibili come i lunedì che sono esistiti uomini incredibili, ma che di Coppi e Bartali non ne nascono più. E quando torno a casa e vedo che tutto ciò che mi hai detto adesso non c'è più, penso che se avessi preso più tempo per ascoltarti in silenzio ora avrei più racconti per lei avrei più paesaggi per lei avrei più sogni miei. Mi hai insegnato che casa mia ha paesaggi bellissimi e contenute discussioni al bar i lunedì che non sono esistiti uomini invincibili ma le promesse che vi ho fatto, valgono sempre di più. E quando torno a casa e vedo che tutto ciò che mi hai detto adesso non c'è più, penso che se avessi preso più tempo per ascoltarti in silenzio ora avrei più racconti per lei avrei più paesaggi per lei avrei più sogni miei. Ora avrei più racconti per lei avrei più paesaggi per lei avrei più sogni miei.
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3. IL TEMPO PASSA PER NOI (M. Barro) E tu parli solamente per dirmi che sarebbe stato meglio conoscerci tra almeno quattro anni, quando l'università è finita e la tesi è scritta e tutto è in discesa e non in salita come la ricerca di una paga fissa. E ti parlo solamente per dirti che sarebbe stato meglio non conoscersi in una qualsiasi circostanza. Non c'è costanza nell'amore e i costi d'una stanza a ore sono alti, nonostante i contanti contati come i rimborsi spesa dei nostri contratti. Ma poi ti chiamo e non rispondi mai, dici che il tempo passa per noi, che te ne andrai, che il tempo per noi non basta mai. E tu parti solamente per fuggire, con un coraggio da leone che nemmeno l'internazionale Brezsny avrebbe potuto intuire, che i motel da due lire inizieranno a sparire, e non ci resterà che finire come il credito quando ti voglio sentire al volo. Ma poi ti chiamo e non rispondi mai, dici che il tempo passa per noi, che te ne andrai, che il tempo per noi non basta mai.
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4. I NOSTRI DECENNI (M. Barro) Avrei voluto registrarti la nostra giovinezza in Betamax, ascoltarti in vinile e riguardarci senza età, telefonarti per dirti: 'Come sono belli questi anni Ottanta, ma solo i primi, e solo se passati con te'. Ma poi i decenni passano, le abitudini cambiano come noi, e non puoi star fermo in un angolo, aspettare che tornino da noi. Avrei voluto registrarti le nostre promesse in vhs, dichiararmi a te con musicassette, e mandarti un messaggio: 'Come sono belli questi anni Novanta, ma fino al '94, e solo quando stavo con te'. Avrei voluto registrarti il tuo film preferito e farti un dvd, oppure un cd con le canzoni scritte per te, e dirti per mail: 'Come sono noiosi questi anni Zero, ma solo prima, prima di conoscere te'. Avrei voluto ricordarmi di te più di quanto già faccio, capire prima che l'amore è altro, da ragazzo, l’amore perde la M e diventa a ore. Ora, ne ho una ventiquattrore piena come un venditore di consonanti buone soltanto per l’enigmistica.
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5. CON I CHILOMETRI CONTRO (M.Barro) Mi avevi promesso almeno una tregua ma qui, ahimè, sparano ancora, che intanto sei all'estero, e da un po' non mi chiedi più come sto. Dimmi se almeno da te ha smesso di piovere se ti è passato quel raffreddore che ci penso ogni giorno da quando mi avevi promesso Ti proteggerò dalle notti insonni dalla sociopatia di tutti questi giorni ti spiegherò i sentimenti che ripiegherò nella stanza con te. Mi avevi promesso almeno una tregua ma qui, ahimè, sparano ancora, ti sarai fatta più bella? dentro quei collant che mi ricordano te Che ti sei fatta più bella e le tue gambe son diventate lunghissime che ti penso ogni giorno da quando ti avevo promesso Ti proteggerò dalle notti insonni dalla sociopatia di tutti questi giorni ti spiegherò i sentimenti che ripiegherò nella stanza con te. Mi avevi promesso d'accorciare i chilometri di tenermi sveglio coi tuoi mille aneddoti ma intanto ormai, tu vivi all'estero e da un po' non mi chiedi più come sto.
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6. CERTI PERIODI STORICI (M. Barro) Sarà che non ci vediamo da anni e le rimpatriate sono bagni di sangue in cui lavarsi le mani e aggiustarsi i capelli. Mi son svegliato con la voglia di chiamarti, ma non so se hai ancora quel numero che avevi alle medie sulla scheda della Omnitel. Questo mi fa capire che siamo diventati grandi, abbastanza infatti per dimenticarci, anche se ritorni negli incubi, il processo di elaborazione è soltanto gli inizi. Dovremmo spogliarci da certi periodi storici, dalle lotte di piazza nel letto di casa mia, dai desideri atavici e dalle ideologie che tra l'altro mi han fatto perdere te. Mi son svegliato con la voglia di parlarti, ma non sempre c'è lo spazio che serve per il tempo passato ed i suoi passatempi. Bisognerebbe staccarsi dalle testate storiche, da contese contestate, testate con te, dagli estremismi egocentrici e dalle utopie che tra l'altro mi han fatto perdere te.
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7. LA MEGLIO GIOVENTU' (M. Barro) Non posso sopportare i silenzi per il mio arrivederci, tue reazioni che ci umiliano. Pensavo avessimo almeno la maturità, la terza media della meglio gioventù, da poterci salutare in modo civile dopo la strage. Non posso sopportare, non posso sopportare più. Non posso sopportare (non posso sopportare) i frammenti (ed i gesti) del tuo arrivederci, le mie reazioni che ci sotterrano. Pensavo avessimo almeno esperienze comuni d'estati al mare, di stare male, per distaccare l'amore dalla vita reale. Non posso sopportare il tuo orgoglio quando si macchia di ridicolo, non posso sopportare il tuo uso casuale del maiuscolo, non posso sopportare il tuo darmi ragione anche quando non ce l'ho, non posso sopportare più. Non posso sopportare il tuo orgoglio quando si macchia di ridicolo, non posso sopportare il tuo uso inesatto dell'apostrofo, non posso sopportare il tuo darmi ragione anche quando non ce l'ho, non posso sopportare più.
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8. INVITAMI PER UN TE' (M. Barro) Accordami i polsi che è da un po' che non scrivo più o almeno invitami per un tè. Lo so che magari la tua camera è in disordine come i miei capelli quando perdo il tram. Accordami i polsi che è da un po' che non scrivo più comunicare è diventato impossibile con tutte le lettere che ho lasciato a marcire nel Mac intasandomi Gmail. Ti ricordi dove abbiamo parcheggiato che inizia a fare freddo e i guanti li ho lasciati da te circa un anno fa? Ti ricordi dove abbiamo parcheggiato che inizia a fare freddo e i guanti li ho lasciati da te più di un anno fa? Proteggimi la gola che è da un po' che non canto più o almeno invitami per una chat. Lo so che magari la tua vita è in disordine come i miei pensieri sul futuro che avrò. Proteggimi la gola che è da un po' che non canto più parlarci è diventato impossibile con tutte le sommosse che abbiamo sedato travestiti da black bloc. Ti ricordi dove abbiamo parcheggiato che inizia a fare freddo e la sciarpa l'ho lasciata da te circa un anno fa? Ti ricordi dove abbiamo parcheggiato che inizia a fare freddo e la sciarpa l'ho lasciata da te più di un anno fa? Accordami i polsi e proteggimi la gola o almeno invitami per un tè. Accordami i polsi e proteggimi la gola boicottandoci.
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9. JAMES VAN DER BEEK (M. Barro, A. Pernazza) Ho lasciato aperta la porta del retro e guarda un po' chi è entrato: il mio passato sotto forma di te. E non è un grande spettacolo, il mio peggiore incubo, di cui almeno non pago più il biglietto. E non è che sei qui per esaudirmi un desiderio che se potessi vorrei avere la vita di James Van Der Beek. Leggere negli occhi di Katie Holmes la mia adolescenza asincrona, ridere di me stesso, per diventare un altro come James Van Der Beek. Rimanere intrappolato in ciò che son stato, nel passato, come James Van Der Beek, re-inventarmi da capo, rialzare il capo come James Van Der Beek. Piangere davvero, onesto e sincero e vestire datato come James Van Der Beek. E aspettare tu salga la scala per la mia finestra, in Dawson's Creek, come farebbe James Van Der Beek. Sogni spezzati come biscotti nel latte Nesquik, sorrisi sbagliati tipo le gif animate di James Van Der Beek. Poesie cestinate, camicie sbagliate, regista di un pessimo film. I lego, le orzate, il vento d'estate, i succhi di frutta nel brick. Radio senza pile, le corse sul pontile, ma non mi fermo qui a Dawson's Creek. Il mio cuore in ostaggio, i goal di Roby Baggio, ma volevo la vita di James Van Der Beek. Era meglio il demo, i 7 pollici emo, i concerti, lo skate senza i trick. Chiusa la porta sul retro - sai tenere un segreto? - mi manchi, James Van Der Beek.
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10. ACNE GIOVANILE (M. Barro) Ti ho detto che ti amavo, nevicava su Milano ero completamente disinteressato del tuo acne giovanile, del tuo acne giovanile, del tuo acne giovanile, del tuo acne. i buchi neri della tua anima dove ingoi, dove ingoi, dove ingoi nelle chiese dove ci siam sposati abbiam donato gli organi genitali. La polvere sui dischi sui libri su noi sui mobile ikea composti e decomposti come noi, come noi. Ci siamo spogliati dai pomeriggi accaldati dall'aria statica e dalla statistica ora, non ci calcoliamo più ora, non più. I navigli esondano dai tuoi occhi sulle mie scarpe di tela con tutti i nostri imbarazzi ne ho comprate un paio in più. La polvere sui dischi sui libri su noi sui mobile ikea composti e decomposti come noi, come noi.
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11. BACI DALLA PROVINCIA (M. Barro) Se non mi sbaglio avevi sedici anni io la stessa età ma non sembrava bastarti come i miei messaggi d'amore da 140 caratteri che forse poi non leggevi più. Se non mi sbaglio avevi diciott'anni, al party dove non smettevo di ubriacarmi ti eri presentata solo a tarda serata che prima eri andata a casa da lui. E quando ci siam visti, ho cercato di non essere quel ragazzo che con del gran coraggio, cinque anni fa per te avrebbe fatto di tutto. Cosa mi racconti? lavori, nuovi amori o ci siam disillusi? la provincia ci ha uccisi. Quando mi son trasferito per l'università in quel periodo tu facevi la barista e quando tornavo venivo da te per bere la provincia mette sete. Son sicuro fossi tu quella sera al Magnolia avevo bevuto, fumato e non avevo voglia tu eri splendida nel tuo abito da sera anche se era notte già da un po'. E quando ci siam visti, ho cercato di non essere quel ragazzo che con del gran coraggio, cinque anni fa per te avrebbe fatto di tutto. Cosa mi racconti? lavori, nuovi amori o ci siam disillusi? la provincia ci ha uccisi.

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L'orso - L'orso (Garrincha Dischi, 2013)

Disponibile su iTunes, ai banchetti dei live de L'orso e nello store online di Garrincha Dischi.

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released April 2, 2013

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L'orso Milano, Italy

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